LE COPPIE DI FATTO

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LE COPPIE DI FATTO

Le coppie di fatto, un tema che riguarda, oggi, molte più coppie rispetto al passato.

Mi è capitato spesso (specie negli ultimi anni) di conoscere coppie non sposate, meglio dire famiglie con genitori non sposati.
Mi riferisco a tutti quei casi in cui non c’è il contratto di matrimonio, ma una convivenza diretta o una convivenza a seguito di precedente separazione.
La recente legge Cirinnà ha apportato diverse innovazioni, sulle Unioni Civili. La legge prevede infatti, alcune tutele in vita (in caso di malattia o ricovero, possono oggi essere disciplinati i rapporti patrimoniali relativi alla vita in comune con la sottoscrizione di un contratto di convivenza) ma
………in caso caso di morte di uno dei conviventi?
il convivente, di fatto, non è un successore dell’altro convivente, né titolare di quote di legittima, pertanto, le attribuzioni patrimoniali tra conviventi non possono che realizzarsi tramite atti dispositivi in vita dello stesso convivente.
Varie possono essere le opzioni.

Facciamo un esempio:

In caso di premorienza del convivente proprietario di un immobile, il convivente potrà abitare la casa del de cuius per due anni, prorogabili a tre in caso di presenza di figli minori o disabili), per un periodo più lungo se superiore, ma per un massimo di 5 anni.
Trascorso tale termine, l’immobile sarà di proprietà degli eredi legittimi del convivente deceduto, e quindi saranno legittimati a godere dei propri diritti avendo la possibilità di far uscire il convivente (un fatto accaduto al compagno convivente del famosissimo cantautore italiano deceduto qualche anno fa, sto parlando di Lucio Dalla).

Questa risulta essere oggi la situazione.
Una delle tutele, come nell’esempio sopracitato, è il testamento meglio se olografo (cioè scritto di pugno, datato e firmato,) il convivente proprietario dell’immobile può tutelare il proprio o la propria compagna utilizzando la quota disponibile che libera col testamento stesso (nei limiti della lesione delle quote legittime) ed addirittura far godere del diritto ad abitare la casa fino alla di lui/lei morte nel caso in cui la quota disponibile non sia sufficiente a coprire il valore della casa…

Altro esempio:

per quanto riguarda il patrimonio mobiliare una modalità per tutelare al meglio il convivente è la Polizza Vita che potrebbe diventare il mezzo per lasciare tutelato il capitale che si vuole lasciare al proprio compagno o compagna senza il timore che gli eredi legittimi possano aggredirlo.

L’obiettivo di questo breve articolo è quello di informare anzitutto, ovviamente a livelli generali, ed al tempo stesso rasserenare.
Se le leggi da un lato non tutelano direttamente i conviventi, il diritto successorio lo fa indirettamente……
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M.R
M.R

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